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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)
 

  HO INCONTRATO UN AVATAR II (di elliy  Writer)

Vita da Miss! (2° episodio)
 (di elliy Writer)

E così avevo fatto: avevo espresso un desiderio e... voilà!
Ma ... questa è elliy? - vi chiederete - Proprio lei? Quella tutta d’un pezzo, quella sempre vestita di nero, solo pantaloni e maglietta e niente fronzoli, al massimo una collanina? Quella coi capelli rosa fucsia, sì, ma tutti a punta per evocare una sorta di aggressività, quella solo avatar di base e tutta dedita alla scrittura e al lavoro di redazione... elliy a Miss Italia? Vestita da Barbie?
Ebbene sì, è successo.
Ho aperto il vecchio baule dei giochi di tanto tempo fa e ho tirato fuori una bambolina: l’ho scelta con i capelli biondi e gli occhi azzurri, bellissima. E l’ho fatta partecipare a Miss Italia. Miss Italia in Second Life!

 

“Un’occasione unica” – mi aveva incoraggiato Dalya, la mia fatina buona – “che non ti si presenterà mai più. Nella vita reale quando mai potresti?”. Grazie tante, Dalya...

Però era stata convincente e adesso ero lì, in attesa del mio turno, il momento in cui sarebbe stato chiamato il mio nome e avrei dovuto spingere la mia bambolina sulla pedana, poi farla sostare un momento, poi avanti, un giro su se stessa a metà percorso, poi ancora avanti. Un paio di giri di fronte ai giurati in fondo alla pedana, poi indietro, un saluto e di nuovo in fila con le altre.
- Ahahaha! – si era sganasciato dalle risate il mio amico Mec, quando glielo avevo detto – Tu a Miss Italia?
E non la smetteva di sghignazzare...
Ma ormai avevo bisogno di andare avanti, così ho indossato una splendida skip, abiti eleganti, e gioielli di gran lusso. E ho sfilato persino in bikini! Ecco il backstage, in attesa di uscire...

Non è stato facile affrontare quella pedana, attenta a non sbagliare la direzione, a non crollare a causa del “lag” selvaggio che impediva i movimenti, a ricordare a me stessa che in fondo soltanto di un gioco si trattava, soltanto di una bambolina... giusto?

In realtà speravo che Mec almeno ci fosse, lì fuori, nascosto tra il pubblico, se non altro per prendermi in giro... e invece no.  Neanche Edge era venuto, ma lui certo non lo aspettavo. E neppure Dalya vedevo, ma di sicuro era impegnata altrove.
C’erano gli amici e i sostenitori delle altre, che gridavano i loro nomi e facevano il tifo e le incoraggiavano...

Avrei voluto vincere. Per me stessa, ma un po’ anche per Mec... non avrei saputo spiegarne il motivo, evitavo con cura ogni domanda in proposito, pensavo ad altro ogni volta che qualche pensiero ingombrante bussava inatteso.
Di sicuro volevo cambiare, diventare più forte, sfrontata... ma ora non mi sentivo così. Seduta in fila con tutte le altre, ad aspettare il giudizio di non sapevo nemmeno chi, a chiedermi cosa stessi facendo, mentre intorno la stanza diventava sempre più fredda, gli occhi più stanchi...
Ma ero in gioco e dovevo aspettare, mentre le altre scherzavano in chat, ridevano, dicevano battute che non riuscivo a seguire, a capire... ancora qualche minuto, ancora un quarto d’ora...

E’ stato nel cuore della notte che non ho vinto niente, ma forse la sconfitta era già iniziata prima...

E tra le lenzuola ho soffocato un sospiro, dopo aver chiuso tutto, controllando se per caso ci fosse una mail, un messaggio... Una volta non era così.

Adesso ero finalmente bellissima

ma un tempo ero stata felice.

E se avessi rimesso la Barbie nel vecchio baule, insieme a tutti i vestiti e ai capelli biondi e poi lo avessi richiuso a chiave? Era stato un  bel gioco, mi aveva aiutato a distrarmi per un po’, ma non era riuscito a riempire la mia casella di posta... e nemmeno il mio cuore.

Chissà cosa ne avrebbe pensato Mec. In momenti come questi, può essere essenziale l’aiuto di un amico, anche se burbero, appena appena permaloso, ultra-esigente, un po’ lunatico...

Il soffio dell’ultimo pensiero prima di scivolare del sonno: quasi quasi domani glielo chiedo...

 

 

 


   
 
 

 

 

 

 

 



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