Home 2nd life Contatti
  in vetrina i nostri servizi  concorsi ink
A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)
 

 Eventi in Second Life

Soldi, Sesso e Stessa Life
Mario Gerosa e Second Life al Festival dell’Innovazione Tecnologica
(di elliy Writer)

A guardarlo dalla platea mi sembra un po’ timido, non so perché. Ma quando parla, cattura l’attenzione del pubblico. L’argomento che si sta toccando in questo momento è particolarmente interessante: sesso in Second Life.
Mario Gerosa, giornalista, scrittore, curatore di mostre, laureato in architettura con una tesi sui luoghi d’invenzione della Recherche di Marcel Proust, studia da diversi anni le architetture immaginarie della letteratura, dell’arte e dei videogames ed è l’autore  del primo libro scritto su questo affascinante metaverso: “Second Life”, edito da Melteni.
Il discorso è semplice: il mondo virtuale, inteso in senso allargato, offre una serie di mezzi che ci permettono di fare sesso virtuale in molti modi (romanzi, web cam, ecc.), anche più divertenti di quanto possa fare al momento Second Life. Qui il sesso viene vissuto più che altro come sperimentazione da chi una volta tanto va a vedere cosa succede in qualche isola, oppure va a curiosare nella “scuola di sottomissione”: ci va una prima volta, magari può portarci un amico, ma poi non ci torna più.
E gli stupri? Mario Gerosa parla forte e chiaro, contro la demonizzazione in atto riguardo l’argomento: 1) lo stupratore di Second Life ha un cartello sopra la testa col suo nome, 2) puoi immediatamente mandare un messaggio alla Linden, che estromette subito da SL questa persona, 3) puoi disconnetterti, 4) puoi teleportarti in un altro posto. E allora? che stupro è?
L’atmosfera intorno è attenta, la cornice è d’eccezione: Roma, Piazza Augusto Imperatore, la serata conclusiva del 1° Festival dell’Innovazione Tecnologica. Questo promette la locandina:

“Per i fanatici, gli appassionati, i navigatori esperti, ma anche per i semplici curiosi, il Festival approda nell’universo di Second Life. Sul palco di Piazza Augusto Imperatore, Igor Patruno intervisterà Edoardo Sanguineti, Mario Gerosa, autore del libro "Second Life" (Meltemi), Marco Filoni (Politecnico di Milano) e Sandra Pellizzari, “guida” di Second Life. Nel corso dell’incontro, Alessandra Poggiani, Direttore Generale di LAit spa, presenterà l’isola di LAit, progetto di intranet aziendale nell’universo 3D”.
Edoardo Sanguineti non è presente. Al suo posto il prof. Derrick de Kerckhove, teorico dell’intelligenza connettiva e delle psicotecnologie, erede del patrimonio teorico di Marshall McLuhan, Direttore del Programma McLuhan di cultura e tecnologia, professore del Dipartimento francese all’Università di Toronto.
Si intrecciano domande e risposte, gli ospiti sono eccellenti, si parla di dimensione feticista, di funzione sociale di SL, intesa come valvola di sfogo di pulsioni profonde, di cambiamenti mentali, di nuove malattie dovute alla dipendenza da SL, di nuove emozioni e sentimenti da sperimentare attraverso questo nuovo mezzo tecnologico, moderno sostituto dei libri della nostra adolescenza (ahimé!). E poi ancora di avatar, tutor, land e… linden (la moneta di scambio in uso su SL). I soldi! Sì, perché molti dei residenti di SL sono entrati con la prospettiva di facili guadagni. Cosa possibile per pochi, sicuramente per i pionieri di questo metaverso, ma difficilissima oggi. A meno di essere un genio.
Già, perché – come ribadisce Gerosa – SL altro non è che una proiezione dei nostri desideri e di noi stessi. E se non si è creativi in Real Life, non lo si è neanche in SL. Second Life può far cadere delle barriere, ma non può regalare una dimensione che non si ha nella vita reale. Come dire… piove sempre sul bagnato!
Nel corso della serata viene anche presentato il progetto dell’isola della LAIT s.p.a. (Lazio Innovazione Tecnologica), costruita su SL dagli stessi dipendenti della società, che offre un valido spunto per le aziende che intendono allargare i loro orizzonti tecnologici.
Su due grandi schermi posti ai lati del palco vengono proiettati filmati realizzati in Second Life. Nel primo video viene mostrato un imprenditore che parla (sì, “parla” con la voce di un ragazzo dalla regia) della propria attività, di un territorio in costruzione, di associazioni economiche, di palazzine e negozi da affittare, delle lucrose attività della banca d’Italia (altra cosa rispetto all’originale, ovviamente).

Poi subito il secondo video dove, a sorpresa - dopo varie riflessioni tecnologiche e sulle possibilità del mezzo – a conclusione della visita “aziendale”, in volo sull’isola di LAIT, l’avatar di turno recita una poesia di Alda Merini, che personalmente adoro da sempre, ma che inserita dopo aver parlato diffusamente di business…:

Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti....
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Il punto debole della serata: le immagini di SL in seguito proiettate sul grande schermo, rendono perfettamente, ma prevalentemente, l’idea del “gioco”. Vedere i dipendenti della LAIT muovere i propri “pupazzetti” mentre saltano su un trampolino o creano una pecora scambiandosi battute tipo: - questa è una pecora / - sembra una mucca…, stride fortemente con le disquisizioni “psico-tecno-sociologiche”  e con l’illustrazione di futuristiche inimmaginabili prospettive che provengono dal palco.
Se non avessi conosciuto già l’argomento in trattazione, avrei davvero pensato che in fondo si stesse parlando di un videogame; guardandolo con occhi già esperti, invece, l’ho trovato estremamente riduttivo. Forse è vero quello che si è detto in apertura della serata, cioè che per “capire” veramente, bisogna “entrare”: non c’è altra possibilità e mostrare troppo – almeno in un contesto simile - può essere addirittura controproducente.
Per concludere, qual è il rischio maggiore che si può correre su SL? La violenza? La dipendenza? La perdita di contatto con la realtà? L’inutile dispendio di denaro?
Interviene di nuovo Mario Gerosa. Il vero problema è che in un mondo che dovrebbe essere il regno della fantasia, la maggior parte delle persone tende a creare soltanto delle repliche di se stessi, rischiando una fedele e inutile riproduzione della real life.
Già, perché non dobbiamo dimenticare che, se pur protetti dall’anonimato, e in parte disinibiti dallo schermo che si frappone tra le due realtà, chi digita sulla tastiera siamo noi.
Il rischio maggiore, quindi, è la noia!
A conclusione della serata, riesco rapidamente ad avvicinarlo, Mario Gerosa. Lui è gentile, sorride e ci dedica un pensiero, anche a nome del suo avatar, Frank Koolhaas:


Ci vediamo in SL.

elliy Writer                                                                                                      10 giugno 2007

 

 


   
 
 
 


 Entra



Inviaci un tuo racconto, ti pubblicheremo nella nostra vetrina. Lunghezza massima dei racconti: 10.000 battute. Invia il lavoro a: redazione@tuttiscrittori.it
Saranno messi online solamente i racconti che a nostro giudizio risulteranno ben scritti e con una trama interessante.
Ultimo racconto >>> "Un amico speciale” di Giorgio Serafini

 Leggi
   
Testata indipendente aperiodica. L'aggiornamento di questo sito avviene in modo saltuario, quindi, non può essere considerato una testata giornalistica o un periodico o comunque un prodotto "editoriale".