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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)
 

 Archimedix Bulan e la Biblioteca Archimedica

(di Nicoletta Bartolini)

  

 Lo incontro lì, sull’isola di Idearium, nella Biblioteca Archimedica di sua creazione, in sospeso tra terra, cielo e fantasia… un luogo dove puoi arrivare soltanto volando e abbattendo le barriere del pregiudizio e della non conoscenza tecnologica.

Mi appare all’improvviso, come un semidio: Archimedix Bulan. Capelli lunghi e biondi a nascondere un po’ il viso e un vestito scuro: imponente, luminoso. E io mi sento piccolina piccolina e imbarazzata… e adesso che gli dico?

Ma lui ha fascino e cortesia e mi invita subito a un giro nel suo ambiente, tra i suoi libri e… resto incantata! I libri trasmettono sapienza, è risaputo, ma qui “trasudano” simbolicamente “l’energia della conoscenza”, che confluisce in grandi vasche circolari posti alla base di ogni scaffale. Ed è un’energia chiara e fluorescente che rende magica l’atmosfera e invita a rimanere, a guardarsi intorno.. viene voglia di assorbirne un po’, di quella conoscenza.

Intanto lui già sta parlando, ma non ho sentito niente … mi riprendo, sorrido e apro il taccuino. Cominciamo con le domande? Meno male che le avevo preparate.

 

In questi giorni si fa un gran parlare del brutto di Second Life, di pedofilia, di matrimoni  e tradimenti, di sesso estremo e addirittura di criminalità organizzata. Come si inserisce una biblioteca  virtuale in questo contesto?

Le nuove tecnologie hanno sempre avuto, ai loro albori, un utilizzo primario che fanno leva sugli istinti più bassi dell'uomo. Ho vissuto in prima persona, come responsabile IT in un’agenzia formativa, gli anni di introduzione di Internet in Italia (96-97). Quello che capitava era più o meno lo stesso fenomeno. Le  espressioni tipiche dei dirigenti erano “Internet? qui non si gioca, si lavora!”, “Internet è la cosa più diseducativa in assoluto”.

Ricordo quindi la campagna personale fatta a favore dell'allora nuovo media, dove la condizione che suggerivo per migliorare i contenuti globali era quella di dare il nostro contributo attivo, anziché lamentarsi di quello che si trovava.

Questo è lo spirito con il quale ho costruito la Biblioteca, quello di dare un contributo il più significativo possibile per poter dire :”Secondlife non è solo spazzatura”...

 

Che tipo di libri ospita la biblioteca?  E si possono consultare liberamente?

All'inizio ho pensato molto a come strutturare quello che avevo in mente. I libri sono sicuramente al centro del mio progetto, ma la mia vuole essere un’opera di consultazione, di interazione e confronto con gli altri. Per questo motivo ho scelto il nome “biblioteca”, anziché libreria, o il più altisonante “book shop” :)

Ecco che allora il criterio nella scelta dei libri è stato quello della libertà, ovvero ho deciso che nella biblioteca tutti i testi devono essere consultabili e quindi scaricabili gratuitamente.

Questa scelta iniziale ha cosi' instradato fortemente le vie per rintracciare materiali: e' stato con molto piacere che ho trovato (ad oggi) quasi 200 testi rilasciati con licenza Creative Commons (la stessa del motore di Second Life), oppure con licenze libere.

Nel corso del tempo, mantenendo sempre lo spirito iniziale, ho deciso anche di pubblicare opere non libere (ovviamente non consultabili in world, ma solo acquistabili), che si fossero dimostrate utili ad altri scopi culturali: l'interazione, la discussione ed il confronto.

Questo è avvenuto nella maggior parte dei casi attraverso contatti con autori che mi hanno garantito la loro presenza nella biblioteca, quindi aumentando l'interazione autore/lettore.

 

Ha un modo di parlare che riesce a catturarti, mentre risponde con garbo e competenza, sfiorando con lo sguardo gli scaffali.

 

Così azzardo:

Una domanda impertinente, che si pongono in tanti: si guadagna molto con questa attività? E come?

Eheheh, il guadagno non è mai stato l’obiettivo  della mia presenza su questo metaverso, e ad oggi è molto di più il tempo speso (generalmente rubato alla mia sfera privata), che i profitti che ne sono ritornati.

 

C’è comunque un gran mercato che riguarda l’abbigliamento e il look in generale per gli avatar, si vedono splendide figurine in giro… e sono sempre di più i grandi marchi che investono in Second Life. Il riscontro economico non può essere indifferente…

Mah, io credo che, come è gia' accaduto in passato, i primi investitori dei nuovi media, sono sicuramente le grandi aziende, che possono scommettere su tecnologie emergenti. Poi, una volta stabilizzata la situazione e con un bacino di utenze sufficiente, anche le piccole imprese possano avere degli spazi. A mio avviso, comunque, non sono i ritorni diretti a fare business, ma il ritorno promozionale e la sperimentazione di nuovi metodi, sia di marketing che di interazione con i clienti. I Metaversi (soprattutto quelli sufficientemente aperti come SL) sono delle ottime palestre per sperimentare nuove forme di comunicazione e di aggregazione, tenendo sempre presente che il “cuore” di tutto sono i contenuti, le aggregazioni e le interazioni, non basta “ESSERCI”...

 

Alcuni obiettano che nulla può soppiantare un “vero” rapporto interpersonale e un “vero” incontro umano. In questo senso si stanno muovendo anche schiere di psicologi, pronti a scagliarsi contro questa realtà virtuale, potenzialmente capace di deformare e distorcere la mente e inibire le capacità di relazione interpersonali. Sicuramente sono rischi da mettere in conto, non ti pare?

Credo proprio di si, sono da mettere in conto tutte le aberrazioni, tutti gli usi e gli abusi che una tecnologia cosi' potente si porta dietro.

Credo anche, però, che il rischio che qualcuno possa adoperare male le tecnologie c'è ovunque (penso ad Einstein o Fermi), ma non è questo un motivo sufficiente per “fermare tutto”.

Riguardo le interazioni interpersonali, a titolo personale posso citare un sacco di “amicizie” fatte su SL, che posso addirittura considerare più genuine e sincere di altre fatte nella vita reale.

Oggi siamo immersi in una moltitudine di stimoli e anestetizzati dai media tradizionali, ed anche le relazioni personali seguono sempre degli schemi, che a ben vedere sono quasi sempre troppo rigidi. Nella mia esperienza personale, ho notato che si conosce a fondo una persona, non certo in discoteca o in un locale pubblico, ma quando c'è l'ambientazione giusta, quando gli stimoli sono elevati oppure quando si condivide un esperienza/avventura, positiva o negativa che sia.

Questo è proprio quello che spesso accade su SL, un’avventura o disavventura, immersi in un mondo con regole diverse da quelle solite, con canali di comunicazione che passano dal linguaggio scritto anziché verbale... sono tutte circostanze molto favorevoli a far emergere le proprie doti/difetti.

 

Mentre parla continua a muoversi in su e in giù, con eleganza, girando intorno alle vasche circolari, illuminato da quel riflesso iridescente… Una domanda ancora:

 

Ma chi è Archimedix Bulan? Un inguaribile sognatore, un folle poeta, un abile commercialista senza eguali?

Beh, mi fai tornare alla mente il titolo che avevo ricevuto in un Gioco di Ruolo,  a cui ho giocato tantissimo.

Ero diventato Regnante di un popolo ed il mio titolo era: Archimedix, il Sommo Utopico...

E stato forse il piu' famoso in Italia all'epoca, il Gioco di ruolo si chiama DALILA, un MUD, dove si gioca a riga di comando, ma dove la scarsità di grafica lascia ancora più spazio all'immaginazione degli attuali giochi 3D e l'ambientazione fantasy dà al tutto un alone mistico.

Penso comunque, che quel titolo racchiudesse il mio spirito…

Dunque...

…forse…

sono nella categoria… “inguaribile sognatore”.

  

Archimedix, vorresti dedicare a noi “tuttiscrittori” un verso, una frase, un pensiero che ami in particolare?

Nel corso del tempo ho raccolto sul mio sito (http://www.archimedix.eu/), una serie di aforismi che mi hanno accompagnato nella mia vita. Tra questi ce ne sono alcuni particolarmente illuminanti: ne citero' due, uno di un certo Einstein, un'altra di un amico (umile sacerdote di periferia).

“Molto spesso una cosa viene considerata impossibile, fino a quando arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza”.

“Le persone non si dividono in credenti e non credenti, ma in coloro che si fanno delle domande e coloro che non se ne fanno”.

 

Su Idearium dunque, amore per la cultura, sano desiderio di aggregazione e divulgazione. E anche un sostegno per gli esordienti e per chi vuole avventurarsi nel mondo della scrittura…

Un consiglio agli aspiranti scrittori, a coloro che magari hanno qualche racconto o addirittura un romanzo nel cassetto e temono di farlo leggere (persino alle case editrici), hanno paura dei furti delle idee e magari vorrebbero fare costose registrazioni e invece nell’incertezza, non sapendo cosa fare, rischiano di rimanere bloccati, lasciando segregati i sogni e le possibilità, a doppia mandata.

 

Si, su Idearium si respira aria di libertà e  di creatività, senza paura di confronti, critiche, furti. Le idee circolano liberamente, si incontrano e crescono… questo è un luogo ideale per loro.

Ricordo ancora il mio primo approdo sull'isola...

Stavo vagabondando per il mondo quando un amico mi dice di aver “avvistato” una nuova isola...

Ci vado volando, e sorvolo una land completamente vuota, dove la morfologia del territorio mi dà un senso di leggerezza... in lontananza una grande montagna. Arrivo in cima e mi accorgo che si tratta di un cratere, in fondo un grande spazio aperto che mi invita ad atterrare…

Mi sposto piu' in là e mi appare un’area poco distante dal cratere, mi avvicino… l'aria è di intimità, quasi magica...

Mi lascio trasportare, e senza chiedermi se è lecito o meno, lascio scorrere le idee, che subito si concretizzano sublimandosi in strutture trasparenti ed eteree..

Preso dall'entusiasmo non mi accorgo che qualcuno mi sta osservando, finchè una voce mi interrompe: “Che stai facendo di bello?”..

Era Leeander, l'owner della land, che dopo qualche scambio di battute, mi confessa che ero riuscito a trasformare quello che lui aveva previsto essere una sorta di “magazzino” in un luogo magico e pieno di fascino...

Prima di andarsene, mi dice “Archimedix, se ti va, fai di questo luogo la tua casa... fanne un posto fantastico”.

E’ stato così che ho iniziato a costruire la biblioteca… realizzando una parte del mio sogno.

Oltre a questa Biblioteca ce ne sono altre qui su Second Life?

La prima esperienza con le biblioteche l'ho avuta a Parioli, lì ho fondato la “Biblioteca Parioli”, con i locali messi a disposizione dall'owner.

Poi quella su Idearium, e viste le sempre maggiori richieste, ho in cantiere altre 3 sedi in altre land.

  

Altre iniziative, alternative o complementari a questa?

Le iniziative nascono dalle idee, e le idee sono come le farfalle, viaggiano di fiore in fiore, fino a trovare terreno fertile. La cosa piu' bella della biblioteca, non sono tanto i libri, gli script o il mondo in 3D, sono le persone che ci si incontra lì. Anche in SL, l'ambiente è fatto dalle persone che lo frequentano.

La biblioteca puo' dare uno spazio dove discutere idee e progetti e se poi questi hanno un fine buono... la dea della conoscenza dà gli strumenti per realizzarli.

All'inaugurazione abbiamo fatto un reading di poesie, presentazioni di libri e sessioni di bei confronti culturali, l'ultimo con una biblioteca Francese.

Le possibilità non finiscono comunque qui, oltre agli eventi live un’amica sta organizzando un'ambientazione per un Role Game, e questo tema penso si possa sviluppare molto nel prossimo futuro.

  

“Le idee sono come le farfalle”… sono ormai perduta, mentre mi invita a sederci lì, dove di solito hanno luogo gli eventi. Intanto si sta facendo buio intorno. Riprendo fiato e continuo a chiedergli:

 

Ci racconti il sogno più grande di Archidemix?

Il mio più grande sogno?

A me piace sognare, immaginare il futuro e mirare a utopistici ideali, ma, di natura, sono anche molto pratico, quindi vorrei avere potenti mezzi per realizzare potenti idee in grado di far evolvere l'essere umano.

Qui su SL posso volare con la semplicità con la quale cammino, posso teletrasportarmi in ogni dove… ecco, vorrei poterlo fare anche in Real Life.

Sembra banale? Sembra troppo scontato o troppo visionario? Puo' darsi, anche se credo che le tecnologie ci possano arrivare.

Ad ogni modo, come tutti i sogni, non è indispensabile che sia fattibile :)

 

Quando parla il suo volto si illumina e i capelli ondeggiano lievemente.

Ascoltandolo ho dimenticato l’imbarazzo, ma ora che mi guarda in silenzio cerco di sbrogliare la lingua e riprendo il taccuino:

  

Ma chi sei davvero Archimedix? Che lavoro fai nella real life? Il tuo vero nome? Quanti anni hai? L’amore più importante della tua vita?

 

Lui si alza in silenzio – è notte ormai - si volta e fa per andar via. Forse ho esagerato?  Vorrei mordermi la lingua, magari si è pure offeso… invece torna un poco indietro e mi regala un altro sguardo scintillante:

 

Io sono Archimedix Bulan! e gli anni qui non contano. I sogni, soltanto i sogni hanno importanza e quelli…

 

Non finisce la frase, un giro di stelline tutto intorno e… PUF!

                                                                                                       (18.05.07)

 

 


   
 
 
 


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